S. Felice Circeo
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Nella cittadina costiera risiedeva nel 1938 Ines Alatri (nata a Roma il 19 dicembre 1896) che aveva avuto l’incarico di maestra elementare, lo stesso anno fu censita dalle autorità fasciste perché di “razza ebraica” e fu costretta ovviamente ad abbandononare l'insegnamento. Con la donna viveva il figlio Federico Fellman (nato nel 1921), mentre il marito, Samuele, era da anni emigrato in America. A fine 1938 la donna fece ritorno a Roma e le autorità la cercarono inutilmente in via Tacito (quartiere Prati) nell’abitazione del fratello Aristide, noto avvocato. In realtà Ines era stata assunta come cameriera in casa di amici nel quartiere Nomentano e fu rintracciata solo nell’aprile del 1939 in via Velletri per poi far perdere le proprie tracce, era stato il fratello Aristide a farla nascondere con il figlio in un rifugio in via Lucrezio Caro (quartiere Prati). Alla fine della guerra Ines restò a Roma dove riprese l’attività di insegnamento quindi, all’inizio del 1947, emigrò negli Stati Uniti con il figlio per ricongiungersi al marito e rientrò in Italia dieci anni dopo alla morte del marito.
Riferimenti archivistici e bibliografici:
1) Archivio di Stato di Latina, Fondo “Questura”, b. Fascicoli personali di cittadini di origine ebraica, fasc. n. 1; 2) A.Folchi, Cronache di guerra. Littoria 1940-1945, Formia, ed. D’Arco, 2010; 3) E.Drudi, "Non ha dato prova di serio ravvedimento". Gli ebrei perseguitati nella provincia del duce (Giuntina, 2014); 4) A.Anziano, Il giorno della memoria (Dossier pubblicato su "La Provincia. Quotidiano di Latina", 27 gennaio 2011, pp. 13-21). Sitografia: 1) La persecuzione degli ebrei in Italia 1938-1945 attraverso i documenti dell'epoca (mostra digitale Museo della Shoah di Roma). |