Sezze
A Sezze è documentata una importante presenza ebraica fin dal periodo tardo medievale; nel Cinquecento, in conseguenza della promulgazione delle cosiddette "bolle infami", la comunità israelitica setina fu costretta a trasferirsi nel ghetto di Roma. Dopo l'annessione di Sezze al Regno d'Italia alcuni ebrei fecero ritorno nel centro lepino, il censimento del 1871 registrò la presenza di nove "israeliti". Alcuni anni dopo l'Amministrazione comunale concesse agli ebrei un luogo per dare sepoltura ai propri cari. Il cimitero ebraico di Sezze è ancora oggi in funzione.
Negli anni della persecuzione fascista a Sezze c'era il gruppo più numeroso di ebrei residenti nella provincia di Littoria. I nuclei familiari originari erano due. L'uno faceva capo a Cesare Di Veroli e Ada Di Veroli, la coppia aveva tre figli Umberto, Adolfo e Giuseppe. L’altro faceva capo a Di Veroli Esterina, detta “Strina”, vedova di Samuele Veneziani, che aveva tre figli Perla, Alberto e Lella. Nel 1940 Perla sposò l'ebreo romano Amedeo Spagnoletto che si era trasferito a Sezze, la coppia ebbe due figli Lello e Giuseppe. Entrambi i nuclei erano dediti all’attività di commercio di stoffe e gestivano un proprio negozio, inoltre partecipavano al mercato settimanale in alcuni comuni della provincia.
A Sezze, in via Cavour, risiedeva anche Costanza Di Veroli (nata a Valmontone il 17 dicembre 1888), rimasta vedova di Angelo Di Veroli, fratello di Cesare, la donna, che gestiva un negozio di tessuti, viveva con il figlio Alberto (nato a Valmontone il 12 agosto 1920) che oltre ad aiutare la madre svolgeva l'attività di venditore ambulante. Alberto tentò inutilmente di farsi riconoscere come ebreo “discriminato” Nel 1936 Costanza fu raggiunta a Sezze dalla sorella Ester (nata a Valmontone il 20 ottobre 1886), nubile, e da una nipotina, Ermelinda Piperno (nata a Roma il 17 luglio 1931). Più tardi giunse anche Giovanni Piperno, fratello di Ermelinda.
Nei mesi della persecuzione nazifascista tutti gli ebrei setini riuscirono a mettersi in salvo grazie alla generosità di amici non ebrei. In particolare sono ricordate le figure di Quirino Ricci, Luca Campoli, Ignazio Molinari, Stefano Proia, Rinaldo Bagalino e Giotto Carlesimo.
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Una delle vicende più drammatiche degli ebrei setini nel periodo nazifascista riguardò i fratelli Umberto, Adolfo e Giuseppe Di Veroli e i loro cugini Alberto Di Veroli e Giovanni Piperno. I cinque giovani furono catturati a Sezze e furono inviati al carcere di Littoria dove riuscirono a fuggire in maniera fortuita durante i bombardamenti legati allo sbarco di Anzio.
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Setina di nascita era anche una donna, Margherità Bondì, che con il marito Raffaele Milano e la figlia Silvana furono catturati a Roma da italiani nel febbraio del 1944 e furono uccisi in circostanze diverse. Raffaele fu trucidato alle Fosse Ardeatine, la moglie e la figlia furono deportate prima a Fossoli, quindi ad Auschwitz. Margherita non superò la selezione e fu avviata subito alle camere a gas, Silvana morì invece di tifo a Bergen-Belsen nell'aprile del 1945.
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Riferimenti archivistici e bibliografici:
1) Archivio di Stato di Latina, Fondo “Questura", b. Fascicoli personali di cittadini di origine ebraica, fasc. nn. 15, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29 e 30; 2) Archivio di Stato di Latina, Fondo “Tribunale penale di Littoria”, b. 488, fasc. 21/44; 3) L.Zaccheo, La comunità ebraica di Sezze, Sezze 1982 (in particolare le testimonianze di A. Di Veroli, P. Veneziani e A. Spagnoletto); 4) A. Di Veroli, Racconto della famiglia Di Veroli (dattiloscritto); 5) A.Folchi, Cronache di guerra. Littoria 1940-1945, Formia, ed. D’Arco, 2010; 6) E.Drudi, "Non ha dato prova di serio ravvedimento". Gli ebrei perseguitati nella provincia del duce (Giuntina, 2014); 7) A.Anziano, Il giorno della memoria (Dossier pubblicato su "La Provincia. Quotidiano di Latina", 27 gennaio 2011, pp. 13-21); 8) G.Onorati et al., E' inutile più sperare. La storia di Margherita Bondì, Raffaele e Silvana Milano nella tragedia della Shoah italiana - Centro studi storici sul Lazio meridionale - Semata, 2017; 9) F.Scarica, Prime indagini sugli ebrei di Sezze tra Medioevo e Rinascimento (da una ricerca nei protocolli notarili), in "Archivio della Società di Storia patria", vol. 129 (2006), pp. 101-123; 10) M.T.Caciorgna, Marittima medievale: territori, società, poteri, Roma 1996. Filmografia e sitografia: 1) "Pietra d'inciampo", servizio di RAI 2 - "Sorgente di vita" (30 gennaio 2011) 2) "L'inciampo" di E.Paulinich (2011) 3) "Darkhei Shalom: le strade della pace" (2010 - versione short) dell'ISISS "Pacifici-De Magistris" di Sezze - Progetto "Semata" 4) La persecuzione degli ebrei in Italia 1938-1945 attraverso i documenti dell'epoca (mostra digitale Museo della Shoah di Roma) |