S. Stefano (Ventotene)
Nel penitenziario dell’isolotto dell’arcipelago ponziano era detenuto nel 1938 il polacco Sigismondo Benedyk Zelek (nato a Leuci il 27 giugno 1899) che fu schedato dalle autorità fasciste perché di "razza ebraica". L’uomo stava scontando una pena di trent’anni inflittagli dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato con sentenza del 25 novembre 1937 per attività di spionaggio a favore dell’Unione Sovietica. Sigismondo era entrato difatti nella rete d’informazione messa su dal russo Giorgio Griegorieff e ne era diventato il referente a Milano. L’ebreo polacco faceva la spola tra il capoluogo lombardo e Genova dove riceveva materiale coperto da segreto militare. Il gruppo, seguito da tempo dai carabinieri, fu infiltrato da un fiduciario dell’Ufficio politico investigativo e fu smantellato nel maggio del 1937. Per Sigismondo giunse la condanna più pesante e il 14 gennaio 1938 fu trasferito da Genova a Santo Stefano. Non conosciamo il suo destino.
Riferimenti archivistici e bibliografici:
1) Archivio di Stato di Latina, Fondo “Questura”, b. Fascicoli personali di cittadini di origine ebraica, fasc. n. 3; 2) A.Folchi, Cronache di guerra. Littoria 1940-1945, Formia, ed. D’Arco, 2010; 3) E.Drudi, "Non ha dato prova di serio ravvedimento". Gli ebrei perseguitati nella provincia del duce (Giuntina, 2014); 4) A.Anziano, Il giorno della memoria (Dossier pubblicato su "La Provincia. Quotidiano di Latina", 27 gennaio 2011, pp. 13-21). Sitografia: 1) La persecuzione degli ebrei in Italia 1938-1945 attraverso i documenti dell'epoca (mostra digitale Museo della Shoah di Roma). |